Un Big Bang di suoni e colori dal gusto esotico

Carmine Ioanna, “Badawi”

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BadawiUna fascinosa tela di note dipinta con i colori dell’introspezione, della sensibilità interpretativa, del fervore comunicativo. Il tutto nel segno dell’autenticità e di una travolgente energia che diventano contagiose. Badawi è la nuova fatica discografica concepita da uno fra i fisarmonicisti e compositori italiani più eclettici, estrosi e generosi della nuova generazione: Carmine Ioanna. Coadiuvato da un parterre formato da sei musicisti di puro talento come Mitchell Grobb (violino), Caroline Lemay (oboe), Robson Cerqueira (chitarra e mandolino elettrico), Giovanni Montesano (contrabbasso) e Marquinho da Luz (percussioni), con la preziosa presenza di Luca Rossi (tammorra in Souk), Ioanna dà vita a un album contenente otto brani originali scaturiti dalla sua magmatica vena compositiva. Fisarmonicista dal fraseggio verace, in possesso di un’eccellente padronanza strumentale, dalla spiccata sensibilità espressiva, nonché compositore sempre ispirato, Carmine Ioanna è ormai una punta di diamante del suo strumento in Italia, assai apprezzato anche all’estero. Ciò che colpisce immediatamente di lui è il sorprendente spirito immaginativo, attraverso cui si distingue anche dal punto di vista compositivo. La sua musica è screziata, in quanto lui attinge da svariati generi musicali come tango, jazz, ethno jazz, world music, folk mediterraneo, musica colta e non solo. Nel corso della sua carriera, grazie alle sue evidenti qualità artistiche e umane, calca il palco e lo studio di registrazione con numerosi musicisti di levatura nazionale e internazionale quali Eric Capone, Vim Zambsnrè, Seoul Loptimist, Luca Aquino, Francesco Bearzatti, soltanto per menzionarne alcuni. Oltre all’Italia, tiene una sfilza di concerti in tutto il mondo in Paesi come Stati Uniti, Canada, Costa Rica, Messico, Guatemala, Panama, San Salvador, Nicaragua, Brasile, Argentina, Uruguay, Inghilterra, Svizzera, Francia, Giordania, Israele, Belgio, Spagna, Grecia, Tunisia, Libia, Finlandia, Lettonia, Norvegia, Austria, Kazakistan, Kirghizistan, Irlanda, Germania, Sudafrica, Repubblica Dominicana, Ucraina, Paraguay, Cile, Bolivia, Ecuador, Colombia, Olanda, Macedonia, Serbia, Bulgaria, Polonia, Romania, Croazia, Kosovo. Invece, per quanto concerne la sua discografia da leader, Badawi è un CD consegnato alle stampe di recente. Il mood di Dezertango, soprattutto nelle primissime misure, è ipnotico, carico di suspense, avvolto allo stesso tempo in un manto di mestizia; clima enfatizzato dalle intense arcate di Mitchell Grobb. Poi il brano cambia completamente scenario, specie sotto l’aspetto del sound. Caroline Lemay intesse un playing intriso di lirismo, sulla stessa lunghezza d’onda dell’incedere della violinista. Il discorso improvvisativo di Carmine Ioanna è denso di spirito narrativo, descrittivo, ispirato e illuminato da una musicalità sorgiva, impreziosito da una vibrante carica emotiva, da un ammaliante utilizzo all’unisono di voce e mantice e dall’incalzante comping architettato dal tandem Montesano-da Luz. Sand si apre con un paesaggio sonoro dal sapore filmico. Qui l’eloquio del fisarmonicista è particolarmente focoso, sempre supportato da un controllo totale dello strumento. In Nadir, composizione di forte impatto, Robson Cerqueira disegna linee melodiche magnetiche, dal sapore arabeggiante, brillantemente sostenuto da Ioanna. Souk è un brano che alza sensibilmente il livello di adrenalina, in particolar modo dal lato ritmico. Il fisarmonicista, fra progressioni incendiarie, eleganti cromatismi e glissati vibranti, aumenta la tensione armonica e ritmica, anche grazie alla presenza di Luca Rossi che percuote la tammorra con vigore e trasporto emotivo. Preghiera, composizione ispirata, evocativa, dall’alto senso estetico, esalta la creatività armonica del fisarmonicista e la sua toccante spiritualità manifestata in ogni singola nota. In questo brano Ioanna pennella traiettorie timbriche carezzevoli, adornate da un utilizzo assai raffinato della dinamica. Badawi è un disco ricco di humus, da cui emerge l’urgenza interiore di Carmine Ioanna di “spogliarsi” artisticamente per raccontarsi e descriversi così come “mamma musica” lo ha fatto. Un album in cui si alternano momenti di placidità comunicativa a frangenti di veemenza espressiva che profumano di bellezza musicale e umana.

 

Carmine Ioanna, Badawi

Etichetta discografica: NoWords

Anno produzione: 2025

 

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